L'imprenditore che dichiara di essersi recato a palazzo Chigi per gli appalti truccati, lo chiama in causa; ma palazzo Chigi è parte civile contro di lui.
Ecco un caso di potenziale imputato e potenziale danneggiato che confluiscono nella stessa persona. Più che un caso di conflitto di interessi, questo è un conflitto di personalità nello stesso soggetto. Un fatto esistenziale.
Qui occorrerebbe l'intervento di uno psicoqualcosa.
Un pentito accusa il premier e il suo fido scudiero di collusioni mafio-bombarole; nello stesso tempo vorrebbe protezione nel programma, dal premier.
Qui o è sbagliato lui che con una mano colpisce e con l'altra elemosina aiuto, o è sbagliato il premier che non dovrebbe essere preposto a decidere se aiutare o meno il suo accusatore. Questa legge non è serena.
Il parlamentarino incaricato, che si affanna a precisare "ha parlato dopo i sei mesi", non c'entra niente. Lui è un mero esecutore d'ordini.
Eh bisogna dirle le cose. Visto come ha funzionato con la legge bavaglio?
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