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Rumore di passi nei giardini imperiali.

E' l'ultimo libro pubblicato da Alberto Liguoro
Genere: Fantascienza

"..in un tempo indefinito e in luoghi indefiniti, in una nuova dimensione al di fuori del tempo e dello spazio, alcuni uomini e donne vivono una nuova Odissea."


mercoledì 15 giugno 2011

COMMIATO

Voglio fare come Santoro (sto scherzando eh!). Basta con la politica per un po’.

La battuta di Brunetta, ieri a La7 (mi pare), lo stanno lanciando ormai come una palla da bowling in tutti network (avendo gettato la spugna Ignazio paratutto, ormai esausto; anche gli Highlanders si stancano), che ad una signora che chiedeva come un giovane brillante e preparato, semmai laureato o diplomato, poteva trovare lavoro, rispondeva di andare a scaricare ortaggi ai mercati generali (se non avete pane mangiate brioches), ha fatto capire a tutti gli Italiani, in modo chiaro, netto, lampante e definitivo, quale sarà il futuro dei nostri figli e nipoti se continueremo a stare in mano a questo Governo. Quindi non occorrono altre parole.

Ma soprattutto è indice di una situazione diversa, non crea ma [unitamente ad altri fenomeni, v. le parole di Castelli sul canone RAI che non dovrebbe essere pagato da chi non gradisce alcune trasmissioni, le parole di Belpietro su Santoro che dovrebbe essere grato ai dirigenti della RAI per come è trattato, altrimenti non farebbe audience, di Briatore, ma soprattutto di Santanché – io ascoltavo non parlavo – circa i malanni del nostro premier, e di Sallusti circa l’anno horribilis dello stesso, tartassato dalle (sue stesse) televisioni; lasciando perdere Tremonti assediato in casa dai proprietari di SUV strombazzanti e incazzati, ed altre amenità. Non si finisce mai, qua, di scompisciarsi (come direbbe Totò), questo è il problema] manifesta delle metamorfosi in atto.

La politica, ormai non è più confronto, dialettica, polemica tra forze intellettuali e di massa, forze economiche e produttive, organizzazioni, mass-media ecc.; ora è, in modo palese e in tutta evidenza, come dire, una public action, la parola passa al popolo, all’interno del quale io mi riconosco, come molti altri, certo, si riconoscono, ma non è questione (non più) di scrivere un articolo su un giornale, partecipare ad un dibattito ecc. (certo continuano ad esserci queste cose, ma non hanno più molto senso ai fini politici, sono fini a se stesse, o di qualche valenza sociale più o meno spicciola, per chi ha piacere di esserci, sono diventate, per intenderci, tante “porta a porta”).
Ha più senso un concerto in piazza, come quello di Roberto Vecchioni a Milano, per dire, una manifestazione popolare, che so, per abrogare la ”porcellum”, o l’”ammazzaprocessi”, insomma tutto quello che direttamente, ed in modo esplicito, traduce in concreta partecipazione la volontà popolare.
In questi termini, in ogni caso, io ci sto, va da sé.


Inoltre è sotto gli occhi di tutti il passaggio dal fisico al metafisico, dal normale al trascendentale, basta vedere i volti attoniti (di bastonati e bastonatori – perdenti che fanno finta di niente e vincenti che non sanno che pesci pigliare) per capire che la questione sfugge, non è più quella che viene fuori dal piccolo schermo e dai titoli (titoloni, a volte, come direbbe Silvio) dei giornali.
E’ un fenomeno che si trasforma, che diventa, passo dopo passo, sistema.
Mi si perdoni l’impudenza, ma è come l’Ascensione di Nostro Signore, da poco celebrata, carne e spirito insieme, insondabile, eppure affascinante.
Dicevo, prima, di Santoro. Non è più importante che torni o non torni alla RAI. E’ importante, invece, per esempio, vedere se ci sarà possibilità, in linea di principio, di lavorare alla RAI per tutti, secondo le capacità e possibilità di ciascuno, compreso Santoro, senza raccomandazioni e ricatti e senza ordini di un giudice, con libera e convinta contrattazione.

Il discorso si sposta, come si vede. Allora più che parlare di politica, sarà forse il caso di parlare di Religione, che so, di Storia, della nostra storia, in particolare, di Cultura, di Arte, Teatro , nonché delle Scienze, dell'Economia (sfrondata da orpelli partitici), di Sport magari e, perché no, di Poesia.
La Poesia è l’abbraccio di tutti e di tutto, come l’amore, la libertà, la santità, la vita stessa.
E’ come il seme che cade sulla terra o sulle rocce, o sull’acqua. Ma soprattutto è una questione di interpretazione: vita, poesia, libertà, santità, amore… puoi esaltare, banalizzare, valorizzare o distruggere tutto.
E qui, ciclicamente, ancora una volta, tutti i discorsi sono aperti.

martedì 14 giugno 2011

COMUNICARE e INFORMARE

Sono concetti assolutamente diversi (v. www.goleminformazione.it ).

Comunicare = rendere partecipi gli altri delle cose che ci interessano, che potrebbero essere cose sublimi, così come delle gran cavolate.
Informare = riferire quello che avviene con più o meno aggiunte di commenti.

Ora il nostro Gran Comunicatore (ma non Informatore), non avrà fatto la fortuna degli Italiani, però, bisogna riconoscerlo, ha fatto la fortuna di un sacco di gente, che quindi, unitamente a famiglie, parenti, collaboratori e seguiti, apertamente o in modo occulto lo appoggia (almeno per ora).

Alcune puntualizzazioni: Una RAI che rinunzia a milioni e milioni di pubblicità, attraverso le defenestrazioni di un Santoro, un Fazio, una Dandini ecc. per compiacere il Premier, che Azienda pubblica è? Azienda, cioè da noi, in gran parte, finanziata; e così una RAI che, allo stesso scopo, sperpera milioni per trasmissioni flop, viaggi faraonici ecc.?
Qui però lui non c’entra, è la RAI che si immola, si dà in olocausto, interpretando i desideri e i gradimenti del princeps (che peraltro, il nostro, a gran voce, strombazza ai quattro venti ed urla anche al telefono a vassalli, valvassori e lacchè rintronati a ‘sto punto), come avveniva nel Medio Evo.
Non si può quindi, onestamente, sostenere che quando ha fatto la fortuna di qualcuno, è stato a discapito di qualcun altro.
Guardiamo i fatti: oltre che delle varie “Olgettine”, paparazzi, avvocati, medici, ragionieri, lenoni, papponi, yes men, pennivendoli, appaltatori ridens, addetti alla protezione civile, guardaspalle, stallieri (ma non lo si è mai visto cavalcare… cavalli), parlamentari di ogni colore, direttori e caporedattori coi conti in rosso, oberati di debiti e di mutui immobiliari pesanti come macigni, testimoni scomodi, organizzazioni e istituzioni clericali, P2isti, P3isti e P4isti, i notabili (quantomeno) della Lega,ecc. non ha fatto, forse, la fortuna, ad esempio, di gioiellieri e orefici? Dell’ultimo, dove è entrato disinvolto, per rallentare i tempi della sua presenza a Palazzo Chigi, ostentando menefreghismo per l’esito del referendum, per qualche secondo, si è vista in TV l’insegna (che ho annotato, ci andrò quando mi capita per curiosità. Caspita se c’è entrato ‘sto personaggio!), e si è visto anche, per un attimo, come il proprietario, giustificatamente, a momenti gli baciava con voluttà la mano… altro che Gheddafi (Che occasione mancata però! Se fosse entrato in un negozio di articoli sacri avrebbe incrementato l’8/1000 alla Chiesa Cattolica da far traboccare di brutto le casse del Vaticano, tanto che, di sicuro, ci ‘a pagavano loro ‘a riforma fiscale a Tremonti. Certi treni si prendono a volo! Mi meraviglio di lei Sua Emittenza).
E della fortuna de La 7 (che era già con un piede nella fossa) non è stato forse lui l’artefice?
Ora, la rete di Mentana, non sa più dove mettere fuorusciti, epurati, licenziati, esonerati, dimissionari e così via, grondanti richieste di spot pubblicitari milionari, e le fiumane di soldi che entrano ed entreranno che… qui si può onestamente dire… fanno sempre piacere.

lunedì 13 giugno 2011

TUTTI A CASA

Ma insomma, il Gran Capo dice di non andare a votare e tutti vanno a votare;
non c’è più una legge presentata dal Governo che passi in Parlamento;
scienziati del C.N.R. impazziscono e si suicidano in massa, gli è stato chiesto di studiare e produrre in laboratorio una creatura che abbia due teste, una a Milano e una a Torino e le gambe a Roma (e la pipì dove la fa a Firenze?);
Sarkò e la Merkel sono incazzati neri perché non possono più venderci i loro rottami radioattivi, e così Gheddafi (ha 7 spiriti come i gatti ‘sto beduino) che ce l’ha con l’Italia perché gli era stato promesso il bacio del… di dietro, in riparazione per i danni del colonialismo, e invece ci si è limitati a baciargli la mano;
Sgarbi aveva progettato un nuovo show con D’Alessio per battere tutti i record di ascolto, ma è stato boicottato da chi? Dell’Utri… pensa! Che si è messo ad urlare “sempre camorra! Sempre camorra! Ma che la mafia è l’ultima ruota del carro? E’ la Cenerentola della famiglia?”.
Tremonti chiede 80 miliardi di € in prestito per fare la riforma fiscale e nessuno lo ascolta; anche il tabaccaio sotto casa non lo saluta più per paura che gli chieda soldi.
Attici con vista Colosseo per tutti gli Italiani non ce ne sono;
Brancher pare si sia dato al giardinaggio;
Maroni va ormai in pausa caffè con i clandestini;
‘O guaglione d’o bar corre da un tavolino all’altro come un matto… sono in Siria…. sono in Brasile… sono in Turchia... sono in Libia (ha dato i nomi ai tavoli)!
Bossi ha tenuto così ostinatamente e continuativamente il dito medio alzato che si è paralizzato in questa posizione, tanto che parla così anche con i suoi, anche con Calderoli, che è… nero? No questo mai! Rosso, piuttosto, di rabbia e di vergogna per questo, tanto da creare un nuova nuance per questo colore…appunto il “rosso calderoli”; nero è Trota… continuano a confonderlo e chiamarlo persico;
Castelli si parla addosso di brutto, in modo ormai imbarazzante, non c’è pannolone che tenga;
tutti i fautori del Ponte sullo Stretto sono andati in cavalleria e ora, al posto del ponte, vorrebbero un ippodromo, ha voglia Bondi di dirgli che non si può fare, che crolla tutto;
Cicchitto è diventato così riflessivo che lo hanno ribattezzato Catarifrangente;
Innocenzi e Garimberti giocano alla pallacorda con una pallina raffigurante la testa ghigliottinata di Santoro, ma si annoiano. Arbitra da un gran seggiolone, Fazio (Antonio, non Fabio, quest’ultimo si defila, ambedue hanno un volto così sconsolato...).
Belpietro chiude “Libero” e apre “Occupato”.
Gianni Letta sparge in giro la voce di essere cugino di II grado di Enrico Letta;
Fede, Lele, e Briatore, per farsi perdonare e per mettere tutto a tacere, pagano di tasca propria gli 800.000 € di multa delle televisioni per aver trasmesso a reti unificate i messaggi del Premier;
Vespa, cambiata pettinatura (alla scapigliatura milanese... beh si fa quel che si può!) e debellati tutti i porri, esalta già le doti di un Casini, un D’Alema, con delle aperture persino verso Vendola, ma è diffidente nei confronti di Fini, che si consola con Grillo;
Giovanardi non sa più che pesci pigliare e continua a ricordare di quando faceva la controfigura di Fernandel, sperando di essere assunto come commesso.
E allora?
Lo spettacolo termina qui, le luci della ribalta vengono spente, l’ultimo ad apparire è Scilipoti che, come Maria Antonietta a Versailles, fa un definitivo inchino alla platea;
le ragazze dietro le quinte piangono, qualcuna non lo dà a vedere, Mara, Nicole sono le più contenute, ma Stefania, Michela Vittoria, Maristella, Giorgia singhiozzano senza ritegno, si abbracciano, dichiarano che non si lasceranno mai, Daniela è già in fuga, volata lasciando dietro di sé l’ever green profumo dei soldi, a St. Tropez;
c’è tensione, commozione, un mesto Gasparri col baschetto da elettricista in testa sale su una scala, a momenti inciampa, cala il sipario, buio in sala… da qualcuno nell’ombra un ultimo applauso prima di uscire.
Un ingobbito Sallusti chiude il portone del grande teatro; a qualcuno che gli chiede se ci saranno altre rappresentazioni, risponde commosso “lo spettacolo è finito”.
Raffiche rapide e improvvise di vento portano via l’ultima locandina semistrappata del dramma “La vi…ta..pa…cch…ia” si legge a stento, mentre sparisce lontano e cadono le prime gocce di una pioggia che si prospetta torrenziale.
L’aveva detto…après moi…

mercoledì 8 giugno 2011

GOLEM

Il settimanale telematico di attualità e cultura del venerdì.
Direttore Roberto Ormanni
E-mail direttore@goleminformazione.it
Dalla comunicazione all'informazione

www.goleminformazione.it/

sabato 4 giugno 2011

NESSUN TRIONFALISMO

Tutti SI' ai Referendum, UNA VALANGA di “Sì” semplicemente per portare l’Italia al passo con l’Europa.

Quando si dice: STANNO SU UN ALTRO PIANETA

Quando si dice: STANNO SU UN ALTRO PIANETA

DIARIO DI BORDO: oggi 2 giugno 2011 mentre in Italia sono in corso, sotto gli occhi di tutto il Mondo, i festeggiamenti per il 65° anniversario della Repubblica, l’Enterprise approda sul pianeta di Governocostar, per ricominciare tutto da capo, dall’”anno zero”.
Il Capitano Archerluscon ha rimescolato tutto. Il dottor Angelino Spock passa al timone dell’astronave, ringrazia deferente ma impenetrabile come sempre (si mormora di fronda interna ma è probabilmente una maldicenza dell’alieno padaniatellitano, in osservazione in sala prelievi, Bossezio Casteroli, di uno strano colore verde bile, controllato a vista dal prode tecnico Ignazio “Trip”); viene avvicendato alla “giustizia a bordo” l’altro dottore Lupiphlox [molti dicono: ne vedremo delle belle, ma sono già qui… la subcomandante Mara T’Pol linguista anche lei (un po’ in difficoltà) che si fa sentire di brutto, e Hoshi Sato Nicole, addetta alla “ricreazione”, volto… ammiccante].
Dal discorso del comandante all’equipaggio: tuoni e saette contro “Anno Zero” (gli fanno notare: ma se è questo il nostro “anno zero”! L’hai detto te! – “Ah già… dimenticavo… scusate, sto un po’… un po’… come si dice…” risponde). “Le TV ci hanno rovinato! – cambia argomento – Nelle ganasce mediatiche siamo finiti!” Uno si scandalizza e viene buttato fuori dal finestrino “Ma come sei padrone di 6 televisioni – aveva detto – che ci sono costate pure 800.000 euro di multaaaa….”.
“Multaaaa…..” la voce si è persa nel cosmo mentre il malcapitato navigava nel vuoto, raccolto a volo dall’alieno di un altro pianeta Scilipotinik di Responsabilrock.
“Tutti liberi di votare come c… vi pare – ha continuato il Capo – ai referendum”.
“Ma cancellano tutte le nostre leggi! E poi è incoerente, avevamo sempre detto “no”!”
Gelo in sala. Chi lo ha detto? Nessuno osa parlare, qui si vola dal finestrino come le cicche di sigaro dalle auto blu a Gemonio.

INTANTO SULLA TERRA
A Londra, altre due statue di cera vengono aggiunte, in coerente coreografia, nel famoso museo di Madame Tussaunds:

Il nostro Silvio nazionale elegantissimo nel suo smoking ultima moda, impettito, dritto, sorridente a bocca larga, con i capelli fluenti! Ha uno strano braccialetto a forma di manetta al braccio sinistro e, con la mano destra palpeggia, con molta disinvoltura e indifferenza, bisogna dirlo, il prorompente sedere di chi? Ruby Rubacuori che ha una strana espressione in volto, come sorpresa e compiaciuta (indovinatissima. Sono dei grandi artisti questi scultori della cera), ma soprattutto invogliata, stuzzicata, come è dimostrato dalle due bocce con pirulino che inavvertitamente, per la concitazione del momento, sottolineata da una leggera sporgenza in avanti del corpo, straripano da un abbondante décolleté, e in mezzo un filino di collana con un diamante a goccia grosso quanto un uovo di struzzo.
Sullo sfondo la sagoma dell’Italia rappezzata, ricucita con stracci variopinti, sporca e lisa con grumi neri in alcuni punti, circondata da un mare di uno strano colore marrone con chiazze verdi.
Sotto, al centro, l’immancabile didascalia:

Once upon a time there was the Berlusconism in Italy