Create your own banner at mybannermaker.com!

Rumore di passi nei giardini imperiali.

E' l'ultimo libro pubblicato da Alberto Liguoro
Genere: Fantascienza

"..in un tempo indefinito e in luoghi indefiniti, in una nuova dimensione al di fuori del tempo e dello spazio, alcuni uomini e donne vivono una nuova Odissea."


venerdì 23 dicembre 2011

CONCORSO A PREMI

QUIZ

E' più piacione Berlusconi o Formigoni?

In palio I° PREMIO una cena a lume di candela con Calderoli.
II° PREMIO con Borghezio.

LE RISPOSTE in "commenti" entro oggi.

Estrazione in serata.

venerdì 5 agosto 2011

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Sono uno di quegli uomini per i quali il prete sull’altare, dopo la gloria a Dio nell’alto dei Cieli, invoca la pace su questa Terra, la mia casa è il Mondo, sostengo, con John Keats che la poesia è l’unica forma d’arte che non si può insegnare, essa sgorga dall’anima, come le foglie e i rami dall’albero, con Bertolt Brecht che “tutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere”. Ma quest’opera d’arte, quasi mai riesce come dovrebbe; è l’imperfezione la vera opera d’arte?
Grazie alla guida di questi ed altri Grandi Maestri, approdo ad un’altra convinzione: la poesia, come il respiro, è la vita, il dono che Dio o la Natura ha elargito a tutti gli esseri viventi, forse all’intero Universo. Non è forse poesia la fedeltà di un cane che si lancia nelle fiamme per aiutare il proprio amico uomo? E l’armonia dei colori autunnali nei boschi? E l’alba, il tramonto, tra i monti o oltre l’infinito respiro del mare, o il cielo stellato? E nell’uomo anche il più piccolo e infinitesimale, semmai isolato, imprevedibile, sconosciuto atto d’amore?
Tutto questo, peraltro, è fragile ed esposto a facile distruzione, ma il più bravo di tutti in questa funesta opera chi è? Proprio colui che, nei grandi libri della saggezza, è definito ad immagine e somiglianza del Creatore.
Così il cerchio si chiude?
www.literary.it/
www.anlilucl.blogspot.com/
www.literary-algor.blogspot.com/
www.facebook.com/
Modi (moderni) di navigare, anche questi per sfuggire al “viver come bruti”, per il che non fummo fatti.
E QUI MI SVEGLIO
A tutti un caloroso arrivederci alle prossime avventure.

mercoledì 3 agosto 2011

INCREDIBILE MA VERO (appendice alle COMICHE semi FINALI)

Non ho fatto in tempo a mettere a punto la stesura definitiva delle COMICHE FINALI, che questi ti buttano fuori altre due perle che… ci vorrebbe Massimo Troisi qua.

Oggi 3 agosto alle ore 15 si ferma l’Italia perché il Premier parla in Parlamento. Dirà 4 inutili stroppole, già si sa, tant’è vero che domani i Parlamentari cmq se ne vanno in ferie, come se avesse parlato l’ultimo fesso del villaggio.

E quando tornano dalle ferie (borsa o non borsa, crisi economica, politica, sociale e quant’altro dovesse esplodere o non esplodere –ma sì! Chissenefrega!) i signori Onorevoli?
Ai primi di Settembre? Manco per idea! Il 12 Settembre (sempre che tornano, o possono tornare; sempre che il loro scranno in Parlamento ci sia ancora)!
E perché?
Perché la maggior parte di loro, CON I NOSTRI SOLDI (risparmiati non andando in ferie quest’anno, non mandando i bambini in vacanza, non aggiustando gli elettrodomestici, ecc. ecc.) se ne vanno IN PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA, da cui tornerebbero (a Dio piacendo) appunto per quella data.

DOMANDA: E’ per andare a sciogliere un voto, per grazia ricevuta, giacché si ritrovano ai vertici del Paese, loro che sarebbero stati deputati sì, ma a servire ai tavoli in pizzeria, guardare le macchine nei parcheggi, pulire i treni alle stazioni ed altri (peraltro nobili) lavori di questo genere?
Oppure per chiedere la grazia di non essere defenestrati in malo modo, ma avere la possibilità di mantenere il gruzzoletto sgraffignato dalle tasche degli Italiani?
Lo riconosco è la classica domanda da 1 milione di $.

Allora… non ci resta che piangere, o le vie del Signore sono finite?

domenica 31 luglio 2011

LE COMICHE FINALI? Forse. Ma ci conviene?

Ormai la realtà supera di gran lunga la fantasia di comici e vignettisti:

il Ministro delle Finanze è “pedinato” dalla Guardia di Finanza, allora fa un’interpellanza a se stesso e si risponde che ha piena fiducia nella Guardia di Finanza [quindi andava giustamente pedinato, infatti effettuava pagamenti in nero (trattandosi di "cose tra privati" - così si dice alla Bocconi?) proprio lui il fustigatore del "nero"!];

un frequentatore di favelas brasiliane scrive un libro lottando strenuamente con grammatica e sintassi, ed è subito best seller, forse Nobel! Grazie al Premier;

i giudici sono in vigile attesa di uno sbarco USA che ponga fine alla loro dittatura comunista estremista extraparlamentare, Obama… nicchia (ci ha il debito pubblico addosso ora - tutte le fortune 'sti bolscevichetti da strapazzo!);

il possesso di 6 stazioni televisive su 7 non è sufficiente a sventare l’attacco e la disinformazione dei giornalisti ultrà della sinistra estrema extraparlamentare, neanche attraverso minacce e paraculaggine del garante dell’informazione! Un vera tarantella mediatica (Santoro docet, bloccato solo attraverso un mix di blandizie e ricatti);

si vendono case al Colosseo a 3.000 € a mq.;

un “cretino” di un metro e 20 sposa una stangona da un metro e 90;

il “caso Milanese” rinviato a settembre, quando tutti i pericoli di fuga all’estero, inquinamento delle prove, reiterazione dei reati avranno avuto un mese e ½ di operatività e quindi sarà proprio inutile procedere all’arresto (a quel punto sarei il primo a dire: “NO”);

i nostri Governanti, in grandissima parte imputati di reati gravissimi, chi non lo è è minusvalente (agli Enti locali solo criminalità organizzata), si guardano bene dal dimettersi da qualsiasi carica o roccaforte di potere;

neanche dei fantasmi ci si può più fidare, notoriamente innocui (Oscar Wilde docet), recentemente uno, evidentemente cellula "impazzita" di fantasmopoli ha fatto un attentato al direttore di un giornale di nessuna rilevanza mediatica;

tempo di crisi? Si taglia tutto, tranne i privilegi dei politici;

il Presidente del Consiglio fa bunga bunga con una nipotina minorenne di Mubarak, senza neanche avvisarlo, almeno;

i voti in Parlamento si comprano come le mele al mercato (nelle elezioni normali, all’ingrosso come ai mercati generali);

con meno della metà dell’apparato statale e periferico italiano, vanno avanti Cina, America e forse Francia e Germania messe insieme;

tutti gli uomini del Presidente, uno dietro l’altro, via via lo abbandonano, ma lui ostenta un sorrisone a trentadue denti, e proclama. “il Governo è compatto e coeso” lo ripete come un ritornello ebete, ad ogni sgancio di soldi per raggiungere la maggioranza;

una trota (anche se maschio, sempre “la” trota è, non “il” trota, come gli infami detrattori lo definiscono) è Consigliere Regionale, gomito a gomito con l’igienista- shampista (femminissima questa e pure linguista) del Premier;

un tizio apre 3 Ministeri a Monza, come se fossero tavole calde, ‘mo va in franchising e ne apre pure uno a Bologna;

una grandissima fetta delle Forze dell’Ordine pubblico è dedicata alle scorte, alle guardianie, ad andare a prendere i pargoli a scuola e ad organizzare tornei di burraco;

inizieranno i lavori per il Ponte sullo Stretto a dicembre, ma per pigrizia burocratica non ci hanno ancora comunicato di quale anno; così come il Treno ad Alta Velocità Torino – Lione sarà inaugurato a marzo, ma non sappiamo di quale anno; la Salerno-Reggio Calabria sta compiendo passi da gigante, in prossimità del 50nario della sua inaugurazione è addirittura possibile abbandonare i cani d'estate, perché non riescono più a raggiungere le auto dei loro padroni che si allontanano. Per festeggiare, quest'anno boom degli abbandoni;

un segretario di partito eletto per acclamazione, quindi senza uno straccio di dibattito (come avviene nelle tribù della Papuasia), la prima cosa (ma proprio la prima) che ha detto: “dobbiamo essere onesti, perché finora non sempre lo siamo stati”. Grande coraggio e grande mancanza di “scuorno”, bisogna riconoscerlo (oltre che grande senso dell’umorismo);

abbiamo un Ministro della Pubblica Istruzione che fa il tifo per pubblica ignoranza, più comoda da gestire;

un Ministro dell’Interno, tutore per definizione dell’Ordine Pubblico (tant’è che tutela attentamente tutte le numerose ville del Gran Capo), fa il tifo per il Pubblico Disordine (tranne quando c’è da picchiare inermi cittadini), vedi: secessione padana, v. benevolenza verso lo sfruttamento della prostituzione minorile da parte dei VIP;

e intanto del futuro assetto dello Stato Italiano chi sta tessendo le trame? I partiti, i movimenti, le associazioni, gli studenti, gli industriali, i sindacati? Manco per idea!
La Conferenza Episcopale Italiana, capitanata dal Gran Sacerdote supervescovo; antibestemmiatori per eccellenza, questi, che, a loro volta, fanno il tifo (almeno sulla carta) per la bestemmia nel “contesto” barzellettiere;

il Capo dello Stato, colto da demenza senile, decide di giocare alla guerra, come faceva da piccolo con i soldatini di piombo, stavolta, però, con quelli veri in Libia e il Premier che fa? Gli tiene bordone (alla fin fine tra di loro si aiutano sempre);

e c’è il processo “lungo” visto il flop di quello “breve”, e la (tentata) patacca della legge frode in danno ai creditori, e via folleggiando.

A ‘sto punto, dico io, perché non continuare su questa strada? Siamo, praticamente, al punto di non ritorno; fare retromarcia sarebbe estremamente oneroso e probabilmente inutile. Perseverando così, invece, presto saremo un Paese unico al Mondo e, come tale, attireremo un’enormità di turismo. C’è il turismo archeologico, il turismo storico, etnico, naturalista, ahimé sessuale, il nostro sarà il turismo dell’eutanasia e delle grandi sghignazzate.

VENITE IN ITALIA, RIDERETE A CREPAPELLE O CREPERETE DAL RIDERE
Però che impatto sul PIL!

mercoledì 15 giugno 2011

COMMIATO

Voglio fare come Santoro (sto scherzando eh!). Basta con la politica per un po’.

La battuta di Brunetta, ieri a La7 (mi pare), lo stanno lanciando ormai come una palla da bowling in tutti network (avendo gettato la spugna Ignazio paratutto, ormai esausto; anche gli Highlanders si stancano), che ad una signora che chiedeva come un giovane brillante e preparato, semmai laureato o diplomato, poteva trovare lavoro, rispondeva di andare a scaricare ortaggi ai mercati generali (se non avete pane mangiate brioches), ha fatto capire a tutti gli Italiani, in modo chiaro, netto, lampante e definitivo, quale sarà il futuro dei nostri figli e nipoti se continueremo a stare in mano a questo Governo. Quindi non occorrono altre parole.

Ma soprattutto è indice di una situazione diversa, non crea ma [unitamente ad altri fenomeni, v. le parole di Castelli sul canone RAI che non dovrebbe essere pagato da chi non gradisce alcune trasmissioni, le parole di Belpietro su Santoro che dovrebbe essere grato ai dirigenti della RAI per come è trattato, altrimenti non farebbe audience, di Briatore, ma soprattutto di Santanché – io ascoltavo non parlavo – circa i malanni del nostro premier, e di Sallusti circa l’anno horribilis dello stesso, tartassato dalle (sue stesse) televisioni; lasciando perdere Tremonti assediato in casa dai proprietari di SUV strombazzanti e incazzati, ed altre amenità. Non si finisce mai, qua, di scompisciarsi (come direbbe Totò), questo è il problema] manifesta delle metamorfosi in atto.

La politica, ormai non è più confronto, dialettica, polemica tra forze intellettuali e di massa, forze economiche e produttive, organizzazioni, mass-media ecc.; ora è, in modo palese e in tutta evidenza, come dire, una public action, la parola passa al popolo, all’interno del quale io mi riconosco, come molti altri, certo, si riconoscono, ma non è questione (non più) di scrivere un articolo su un giornale, partecipare ad un dibattito ecc. (certo continuano ad esserci queste cose, ma non hanno più molto senso ai fini politici, sono fini a se stesse, o di qualche valenza sociale più o meno spicciola, per chi ha piacere di esserci, sono diventate, per intenderci, tante “porta a porta”).
Ha più senso un concerto in piazza, come quello di Roberto Vecchioni a Milano, per dire, una manifestazione popolare, che so, per abrogare la ”porcellum”, o l’”ammazzaprocessi”, insomma tutto quello che direttamente, ed in modo esplicito, traduce in concreta partecipazione la volontà popolare.
In questi termini, in ogni caso, io ci sto, va da sé.


Inoltre è sotto gli occhi di tutti il passaggio dal fisico al metafisico, dal normale al trascendentale, basta vedere i volti attoniti (di bastonati e bastonatori – perdenti che fanno finta di niente e vincenti che non sanno che pesci pigliare) per capire che la questione sfugge, non è più quella che viene fuori dal piccolo schermo e dai titoli (titoloni, a volte, come direbbe Silvio) dei giornali.
E’ un fenomeno che si trasforma, che diventa, passo dopo passo, sistema.
Mi si perdoni l’impudenza, ma è come l’Ascensione di Nostro Signore, da poco celebrata, carne e spirito insieme, insondabile, eppure affascinante.
Dicevo, prima, di Santoro. Non è più importante che torni o non torni alla RAI. E’ importante, invece, per esempio, vedere se ci sarà possibilità, in linea di principio, di lavorare alla RAI per tutti, secondo le capacità e possibilità di ciascuno, compreso Santoro, senza raccomandazioni e ricatti e senza ordini di un giudice, con libera e convinta contrattazione.

Il discorso si sposta, come si vede. Allora più che parlare di politica, sarà forse il caso di parlare di Religione, che so, di Storia, della nostra storia, in particolare, di Cultura, di Arte, Teatro , nonché delle Scienze, dell'Economia (sfrondata da orpelli partitici), di Sport magari e, perché no, di Poesia.
La Poesia è l’abbraccio di tutti e di tutto, come l’amore, la libertà, la santità, la vita stessa.
E’ come il seme che cade sulla terra o sulle rocce, o sull’acqua. Ma soprattutto è una questione di interpretazione: vita, poesia, libertà, santità, amore… puoi esaltare, banalizzare, valorizzare o distruggere tutto.
E qui, ciclicamente, ancora una volta, tutti i discorsi sono aperti.

martedì 14 giugno 2011

COMUNICARE e INFORMARE

Sono concetti assolutamente diversi (v. www.goleminformazione.it ).

Comunicare = rendere partecipi gli altri delle cose che ci interessano, che potrebbero essere cose sublimi, così come delle gran cavolate.
Informare = riferire quello che avviene con più o meno aggiunte di commenti.

Ora il nostro Gran Comunicatore (ma non Informatore), non avrà fatto la fortuna degli Italiani, però, bisogna riconoscerlo, ha fatto la fortuna di un sacco di gente, che quindi, unitamente a famiglie, parenti, collaboratori e seguiti, apertamente o in modo occulto lo appoggia (almeno per ora).

Alcune puntualizzazioni: Una RAI che rinunzia a milioni e milioni di pubblicità, attraverso le defenestrazioni di un Santoro, un Fazio, una Dandini ecc. per compiacere il Premier, che Azienda pubblica è? Azienda, cioè da noi, in gran parte, finanziata; e così una RAI che, allo stesso scopo, sperpera milioni per trasmissioni flop, viaggi faraonici ecc.?
Qui però lui non c’entra, è la RAI che si immola, si dà in olocausto, interpretando i desideri e i gradimenti del princeps (che peraltro, il nostro, a gran voce, strombazza ai quattro venti ed urla anche al telefono a vassalli, valvassori e lacchè rintronati a ‘sto punto), come avveniva nel Medio Evo.
Non si può quindi, onestamente, sostenere che quando ha fatto la fortuna di qualcuno, è stato a discapito di qualcun altro.
Guardiamo i fatti: oltre che delle varie “Olgettine”, paparazzi, avvocati, medici, ragionieri, lenoni, papponi, yes men, pennivendoli, appaltatori ridens, addetti alla protezione civile, guardaspalle, stallieri (ma non lo si è mai visto cavalcare… cavalli), parlamentari di ogni colore, direttori e caporedattori coi conti in rosso, oberati di debiti e di mutui immobiliari pesanti come macigni, testimoni scomodi, organizzazioni e istituzioni clericali, P2isti, P3isti e P4isti, i notabili (quantomeno) della Lega,ecc. non ha fatto, forse, la fortuna, ad esempio, di gioiellieri e orefici? Dell’ultimo, dove è entrato disinvolto, per rallentare i tempi della sua presenza a Palazzo Chigi, ostentando menefreghismo per l’esito del referendum, per qualche secondo, si è vista in TV l’insegna (che ho annotato, ci andrò quando mi capita per curiosità. Caspita se c’è entrato ‘sto personaggio!), e si è visto anche, per un attimo, come il proprietario, giustificatamente, a momenti gli baciava con voluttà la mano… altro che Gheddafi (Che occasione mancata però! Se fosse entrato in un negozio di articoli sacri avrebbe incrementato l’8/1000 alla Chiesa Cattolica da far traboccare di brutto le casse del Vaticano, tanto che, di sicuro, ci ‘a pagavano loro ‘a riforma fiscale a Tremonti. Certi treni si prendono a volo! Mi meraviglio di lei Sua Emittenza).
E della fortuna de La 7 (che era già con un piede nella fossa) non è stato forse lui l’artefice?
Ora, la rete di Mentana, non sa più dove mettere fuorusciti, epurati, licenziati, esonerati, dimissionari e così via, grondanti richieste di spot pubblicitari milionari, e le fiumane di soldi che entrano ed entreranno che… qui si può onestamente dire… fanno sempre piacere.

lunedì 13 giugno 2011

TUTTI A CASA

Ma insomma, il Gran Capo dice di non andare a votare e tutti vanno a votare;
non c’è più una legge presentata dal Governo che passi in Parlamento;
scienziati del C.N.R. impazziscono e si suicidano in massa, gli è stato chiesto di studiare e produrre in laboratorio una creatura che abbia due teste, una a Milano e una a Torino e le gambe a Roma (e la pipì dove la fa a Firenze?);
Sarkò e la Merkel sono incazzati neri perché non possono più venderci i loro rottami radioattivi, e così Gheddafi (ha 7 spiriti come i gatti ‘sto beduino) che ce l’ha con l’Italia perché gli era stato promesso il bacio del… di dietro, in riparazione per i danni del colonialismo, e invece ci si è limitati a baciargli la mano;
Sgarbi aveva progettato un nuovo show con D’Alessio per battere tutti i record di ascolto, ma è stato boicottato da chi? Dell’Utri… pensa! Che si è messo ad urlare “sempre camorra! Sempre camorra! Ma che la mafia è l’ultima ruota del carro? E’ la Cenerentola della famiglia?”.
Tremonti chiede 80 miliardi di € in prestito per fare la riforma fiscale e nessuno lo ascolta; anche il tabaccaio sotto casa non lo saluta più per paura che gli chieda soldi.
Attici con vista Colosseo per tutti gli Italiani non ce ne sono;
Brancher pare si sia dato al giardinaggio;
Maroni va ormai in pausa caffè con i clandestini;
‘O guaglione d’o bar corre da un tavolino all’altro come un matto… sono in Siria…. sono in Brasile… sono in Turchia... sono in Libia (ha dato i nomi ai tavoli)!
Bossi ha tenuto così ostinatamente e continuativamente il dito medio alzato che si è paralizzato in questa posizione, tanto che parla così anche con i suoi, anche con Calderoli, che è… nero? No questo mai! Rosso, piuttosto, di rabbia e di vergogna per questo, tanto da creare un nuova nuance per questo colore…appunto il “rosso calderoli”; nero è Trota… continuano a confonderlo e chiamarlo persico;
Castelli si parla addosso di brutto, in modo ormai imbarazzante, non c’è pannolone che tenga;
tutti i fautori del Ponte sullo Stretto sono andati in cavalleria e ora, al posto del ponte, vorrebbero un ippodromo, ha voglia Bondi di dirgli che non si può fare, che crolla tutto;
Cicchitto è diventato così riflessivo che lo hanno ribattezzato Catarifrangente;
Innocenzi e Garimberti giocano alla pallacorda con una pallina raffigurante la testa ghigliottinata di Santoro, ma si annoiano. Arbitra da un gran seggiolone, Fazio (Antonio, non Fabio, quest’ultimo si defila, ambedue hanno un volto così sconsolato...).
Belpietro chiude “Libero” e apre “Occupato”.
Gianni Letta sparge in giro la voce di essere cugino di II grado di Enrico Letta;
Fede, Lele, e Briatore, per farsi perdonare e per mettere tutto a tacere, pagano di tasca propria gli 800.000 € di multa delle televisioni per aver trasmesso a reti unificate i messaggi del Premier;
Vespa, cambiata pettinatura (alla scapigliatura milanese... beh si fa quel che si può!) e debellati tutti i porri, esalta già le doti di un Casini, un D’Alema, con delle aperture persino verso Vendola, ma è diffidente nei confronti di Fini, che si consola con Grillo;
Giovanardi non sa più che pesci pigliare e continua a ricordare di quando faceva la controfigura di Fernandel, sperando di essere assunto come commesso.
E allora?
Lo spettacolo termina qui, le luci della ribalta vengono spente, l’ultimo ad apparire è Scilipoti che, come Maria Antonietta a Versailles, fa un definitivo inchino alla platea;
le ragazze dietro le quinte piangono, qualcuna non lo dà a vedere, Mara, Nicole sono le più contenute, ma Stefania, Michela Vittoria, Maristella, Giorgia singhiozzano senza ritegno, si abbracciano, dichiarano che non si lasceranno mai, Daniela è già in fuga, volata lasciando dietro di sé l’ever green profumo dei soldi, a St. Tropez;
c’è tensione, commozione, un mesto Gasparri col baschetto da elettricista in testa sale su una scala, a momenti inciampa, cala il sipario, buio in sala… da qualcuno nell’ombra un ultimo applauso prima di uscire.
Un ingobbito Sallusti chiude il portone del grande teatro; a qualcuno che gli chiede se ci saranno altre rappresentazioni, risponde commosso “lo spettacolo è finito”.
Raffiche rapide e improvvise di vento portano via l’ultima locandina semistrappata del dramma “La vi…ta..pa…cch…ia” si legge a stento, mentre sparisce lontano e cadono le prime gocce di una pioggia che si prospetta torrenziale.
L’aveva detto…après moi…

mercoledì 8 giugno 2011

GOLEM

Il settimanale telematico di attualità e cultura del venerdì.
Direttore Roberto Ormanni
E-mail direttore@goleminformazione.it
Dalla comunicazione all'informazione

www.goleminformazione.it/

sabato 4 giugno 2011

NESSUN TRIONFALISMO

Tutti SI' ai Referendum, UNA VALANGA di “Sì” semplicemente per portare l’Italia al passo con l’Europa.

Quando si dice: STANNO SU UN ALTRO PIANETA

Quando si dice: STANNO SU UN ALTRO PIANETA

DIARIO DI BORDO: oggi 2 giugno 2011 mentre in Italia sono in corso, sotto gli occhi di tutto il Mondo, i festeggiamenti per il 65° anniversario della Repubblica, l’Enterprise approda sul pianeta di Governocostar, per ricominciare tutto da capo, dall’”anno zero”.
Il Capitano Archerluscon ha rimescolato tutto. Il dottor Angelino Spock passa al timone dell’astronave, ringrazia deferente ma impenetrabile come sempre (si mormora di fronda interna ma è probabilmente una maldicenza dell’alieno padaniatellitano, in osservazione in sala prelievi, Bossezio Casteroli, di uno strano colore verde bile, controllato a vista dal prode tecnico Ignazio “Trip”); viene avvicendato alla “giustizia a bordo” l’altro dottore Lupiphlox [molti dicono: ne vedremo delle belle, ma sono già qui… la subcomandante Mara T’Pol linguista anche lei (un po’ in difficoltà) che si fa sentire di brutto, e Hoshi Sato Nicole, addetta alla “ricreazione”, volto… ammiccante].
Dal discorso del comandante all’equipaggio: tuoni e saette contro “Anno Zero” (gli fanno notare: ma se è questo il nostro “anno zero”! L’hai detto te! – “Ah già… dimenticavo… scusate, sto un po’… un po’… come si dice…” risponde). “Le TV ci hanno rovinato! – cambia argomento – Nelle ganasce mediatiche siamo finiti!” Uno si scandalizza e viene buttato fuori dal finestrino “Ma come sei padrone di 6 televisioni – aveva detto – che ci sono costate pure 800.000 euro di multaaaa….”.
“Multaaaa…..” la voce si è persa nel cosmo mentre il malcapitato navigava nel vuoto, raccolto a volo dall’alieno di un altro pianeta Scilipotinik di Responsabilrock.
“Tutti liberi di votare come c… vi pare – ha continuato il Capo – ai referendum”.
“Ma cancellano tutte le nostre leggi! E poi è incoerente, avevamo sempre detto “no”!”
Gelo in sala. Chi lo ha detto? Nessuno osa parlare, qui si vola dal finestrino come le cicche di sigaro dalle auto blu a Gemonio.

INTANTO SULLA TERRA
A Londra, altre due statue di cera vengono aggiunte, in coerente coreografia, nel famoso museo di Madame Tussaunds:

Il nostro Silvio nazionale elegantissimo nel suo smoking ultima moda, impettito, dritto, sorridente a bocca larga, con i capelli fluenti! Ha uno strano braccialetto a forma di manetta al braccio sinistro e, con la mano destra palpeggia, con molta disinvoltura e indifferenza, bisogna dirlo, il prorompente sedere di chi? Ruby Rubacuori che ha una strana espressione in volto, come sorpresa e compiaciuta (indovinatissima. Sono dei grandi artisti questi scultori della cera), ma soprattutto invogliata, stuzzicata, come è dimostrato dalle due bocce con pirulino che inavvertitamente, per la concitazione del momento, sottolineata da una leggera sporgenza in avanti del corpo, straripano da un abbondante décolleté, e in mezzo un filino di collana con un diamante a goccia grosso quanto un uovo di struzzo.
Sullo sfondo la sagoma dell’Italia rappezzata, ricucita con stracci variopinti, sporca e lisa con grumi neri in alcuni punti, circondata da un mare di uno strano colore marrone con chiazze verdi.
Sotto, al centro, l’immancabile didascalia:

Once upon a time there was the Berlusconism in Italy

lunedì 30 maggio 2011

DIVERTISSEMENT(Chill’ po’ Pascal ‘o sapeva che 127 anni dopo la sua morte ci sarebbe stata la Rivoluzione Francese?)

LA FACCENDA E’ TOSTA
Ho molto apprezzato l’intervento di Celentano in TV, ma qua, per capire quanto è granitica la roccia da scalfire (c’era una volta uno che parlava di picconare; qua si scheggerebbe il piccone) basta osservare la sprezzante sicumera con cui un Mastella (al secolo el Ceppalun, che in America starebbe scontando 20/25 anni di prigione) ti guarda da quei manifesti ancora semiappiccicati, che gli hanno fruttato l’1% dei consensi; l’altezzosità con cui uno Scajola (che in Germania sarebbe addetto al cambio ruote delle autovetture governative – 1 ruota di scorta gratis ogni treno da 4 non è male e la Merkel che è pragmatica, guarda al sodo) apostrofa i giornalisti in mezzo alla strada ad ogni passaggio; la faccia tagliata (così si dice dalle mie parti) con cui un Dell’Utri [virtualmente apparentato nello stesso braccio (long-term prison) del penitenziario USA caro al cuore dei ceppalonesi] fa il vecchietto alla ricerca di una badante da Vespa che, commosso… mette mano al portafoglio… e qui c’è un attimo di panico in viale Mazzini; alla disinvoltura con cui una “coniglietta” fa il ministro, un collaboratore di studio fa a sua volta il ministro e ‘u guaglione d’o bar pure ministro, mentre una linguista (che pure un titolo di studio ce l’ha) semplice consigliera regionale, valli a capire! E la deriva ittica? Una volta uno che cercava una trota andava in pescheria, oggi al Pirellone! Per me è arabo tutto questo, altro che le obsolete moschee di Pisapia. E la Santanché che si sottopone a visita ginecologica coram populi sulla spiaggia di St. Tropez, cambiandosi gli short? Poi le viene la bava alla bocca per dire che è a disposizione del popolo (beh in quel senso sì)! Infine… lasciando stare tutto il resto… sullo sfondo Ghe Pensi Mi, l’inarrestabile cavaliere (il copyright qui è di Beha) senza macchia e senza paura (qui é mio), novello Don Silviotte della Apicella che sorprende tutti, in primis il fido Giulancho Ferrapanza stravaccato sul paziente Cicchiomarello, quando lancia in resta, scansando la cicca di sigaro che il senatur de Strapabossos gli butta nell’usbergo, si scaglia contro i Muligiudirossi a vento e si spiaccica contro lo stiliforme paleobama abbronzato, per amore, per farsi bello con lei, l’amata Prestiulcinea; ma lei non lo capisce ed è ancora gelosa di quella sciacquetta della mora Rubraide.
Come se ne esce? Non vedo soluzione Fratelli d’Italia; a meno che… non si faccia leva sui giovani (i soliti giovani, tipo quelli che nel ’68 te li trovi all’occupazione proletaria e nel 2008 alla liquidazione degli esuberi) e allora… che sia Napolitano il portabandiera di tutti noi!

lunedì 21 marzo 2011

‘MO NCE VULESSE MARCEL PROUST ‘O VVI’

Una cosa è certa: ‘e figure ‘e mmerda che stammo collezionando di questi tempi sullo scenario mondiale non hanno precedenti nella Storia del nostro Paese; queste sì, veramente epocali.

L’Italia prima fa un “trattato di amicizia” con la Libia e po’ in 5 minuti se lo rimangia, un po’ perché non può far vedere alla comunità internazionale, dopo che Berluska ha baciato la mano a Muhammar, di essere dalla parte di un sanguinario dittatore (problema che non ha condizionato la Merkel, ad esempio, che ha potuto tranquillamente dissociarsi senza generare equivoci), un po’ perché gli Americani ci hanno messo a squadra, visto il peso specifico dei nostri politicanti all’estero e ci hanno semplicemente detto “Alè, poche chiacchiere e trottare please!”.
E noi abbiamo trottato, e trottando trottando, ci siamo dimenticati una nave con 8 italiani e 3 stranieri a bordo nel porto di Tunisi (proprio quello contro il quale stavamo trottando), e probabilmente altri Italiani sparpagliati nei territori libici controllati da Gheddafi (per fortuna ‘mo la nostra intelligence ha preso in mano le redini della situazione, ne vedremo delle belle), mentre Frattini e La Russa (Esteri e Difesa – o “guerra” come preferirebbe l’interessato, come dire l’allenatore e il preparatore tecnico della squadra) andavano cazzeggiando e sbordellando qua e là in TV.
Il primo pare uno studente fuori corso in vacanza-premio all’Erasmus, sa che prima o poi finisce la pacchia e dovrà pur lavorare per vivere e quindi guarda gli annunci di ricerca del personale nei fast food.
Il secondo si è affezionato morbosamente all’immagine di Mefisto come un demential movie, ma non fa ridere più “non diamo le chiavi di casa agli Americani… ecc…”.
A parte che quelli già ci hanno le chiavi di casa nostra, del frigorifero, della tv, registratore, cantina, dispensa, box e così via, ma ve lo immaginate un ministro francese o tedesco o olandese o quel che sia, che si pone il problema di poter dare l’impressione di dare le chiavi di casa a qualcuno? Ma non esiste al Mondo! Si diceva una volta.

Lui poi, il nostro Premier sempre più impostato e sorridente, con quell’eterna cartelletta dove ci avrà annotati gli indirizzi email delle sue fidanzate, sottobraccio, sempre più Sbirulino (volto immobile, ma sarà per caso, davvero un pupazzo? Magari quello vero è passato a miglior vita da anni, come avviene in alcuni film, sai com’è, con la tecnologia di oggi… boh!), sballottolato di qua e di là dai Cardinali che a momenti se lo mangiano allo spiedo, se non fa le leggi e i decreti che vogliono loro (quelli lo mandano pure all’Inferno senza pensarci due volte); l’Europa che ogni volta che apre bocca si scompiscia (e qui lo Spirito di Totò mi è testimone), gli USA che lo fanno girare come una trottola o strùmmolo che dir si voglia, e poi… gli amici ed ex amici che lo ricattano da tutte le parti, le escort che vogliono diventare tutte onorevoli, Ghedini che spara parcelle da far resuscitare un infartuato, Bossi che gli fa le pulci e Fini non ne parliamo proprio, e l’opposizione e i comunisti e i giornalisti e i giudici… e basta! Cribbio!
Ah… La Prestigiacomo: “ Ce ne fottiamo del Giappone! Quelli so’ retrogradi. Con la nostra avanzata tecnologia continuiamo col nucleare, le nostre centrali… ts! Ci fanno una pippa quelle del Giappone!” Il giorno prima, il giorno dopo “ Riflettiamo sul nucleare, pur di non correre il rischio di perdere le elezioni. Qua la torta è troppoooo allettante!” Brava però. Pare ‘na teen-ager.
E i giornali di famiglia… “ Ce ne fottiamo del Giappone” PUNTO, non aggiungono neanche le spiegazioni d’a Presty. Gheddafi, invece, quasi quasi aveva ragione, comunque abbattetelo presto (che significa?).
‘A Lega, partito di Governo eh! Nipotini veri di Silvio (qua non è come la storia d’a nipotina di Mubarak), si dissocia… così! Sta da un’altra parte… a pesca di trote? No di trote no! Per carità! Va be’ il Gran Capo lì è cerebroleso e va be’, vuolsi perché voleva fare lo spurcacciùn, emulando il Bunga, ma non sono fatti che ci riguardano.
L’occhialuto Maroni, però? E’ ministro pure lui e della Lega (ma questo non dovrebbe far spaccare la maggioranza? E’ un problema estremamente serio una guerra. In un altro Paese certamente sì. Qui no, giocano al banco e alla punta – qualche volta nelle bische si fa. Ah pseudo-federalismo… pseudo-federalismo! Quanto ci costi! E quanto ci costerai ancora!), che dice alla Comunità Internazionale? “ Noi non siamo in grado di fronteggiare gli sbarchi dei clandestini e io non ho soluzioni. Faccio il trombettiere io, mica mi occupo di queste cazzate! Fatele fare agli altri… ma pensa te!”.
E il chiattone in TV? Stessa solfa. E quell’altro là… no, non l’imputato di sfruttamento della prostituzione e adescamento di minorenni, quell’altro… quello che ha il nome di un insetto… ‘mo mi sfugge… beh brava persona, ma completamente fuso, si arravoglia, non sa più che altro inventarsi pur di vendere libri.
Beh basta davvero! Ci sarebbe da buttar giù un’enciclopedia, ma si va troppo per le lunghe.

Che facciamo? Riesumiamo Proust? O ci inventiamo (siamo bravi in questo) un altro Proust che riscriva “la recherche”?
Ma questa volta “ALLA RICERCA DELL’ITALIA PERDUTA”

lunedì 14 marzo 2011

Ispirazione GIAPPONE

LA GRANDE ONDA
Katsushika Hokusai (1760 –1849)

Il tempo, lo spazio, gli tsunami, i terremoti, l’anima di Dio.

Le persone più eccelse, quelle che fanno opere buone, fino ai disgraziati, delinquenti , incoscienti, le grandi gioie e i grandi dolori, la felicità, la disperazione, le grandi speranze e le grazie ricevute, le sofferenze fisiche e spirituali, le riflessioni, le decisioni, dalle più ardite alle più timorose o vili, e gli atti di grande coraggio o l’opportunismo, l’egoismo, l’altruismo, le incomprensioni, grande solidarietà, grande amore, grande odio, tutti i sentimenti e i ragionamenti, l’illusione, la delusione, le favole, l’idealismo e il materialismo, il rancore, il perdono, il rimorso, le angosce, la prevenzione, l’autodifesa, l’organizzazione e l’abbandono, lo sfacelo morale e materiale o il sublime, tutto lo scibile umano e l’ignoranza, le religioni, il razzismo, l’arte e il disprezzo, la politica, noi stessi, il nostro Pianeta, le invenzioni e scoperte, ogni forma di energia, le macchine e tutti gli appartenenti al genere animale e vegetale, la vita quotidiana, il lavoro, la scuola : tutto questo è l’anima degli Uomini, relativa rispetto a se stessa, rispetto alle opinioni, al carattere, alle religioni, alle tradizioni, ai momenti, a tutto quanto sopra riportato ad esempio.
E’ come il serpente che si mangia la coda.

Poi arriva lo tsunami, il terremoto, maremoto, qualsiasi cosa sia la Grande Onda e spazza via tutto, tutto il bene e il male del Mondo, e questa è l’anima di Dio, assoluta, che contiene in sé tutto il bene e il male del Mondo, o è tutto il bene e il male del Mondo, senza giudicare, per quello che noi intendiamo con questo termine, assolutamente nulla.

martedì 1 marzo 2011

Parliamoci chiaro

Berluska ha dovuto un po’ rivedere i suoi piani e rinunciare ad essere il ducetto del 2000.

Quale è, allora, il piano B?
Ha consegnato lo Stato Italiano, mani e piedi, alla Santa Sede, in cambio dell’immunità per le sue magagne, il pieno sviluppo dei suoi affari più o meno leciti, la libertà di fare lo spurcacciùn come meglio gli aggrada. Ottimo business, vedete infatti come è allegro?
La Chiesa, dal canto suo, ha cura d’anime e quindi, per la gloria del Signore questo ed altro. Inoltre con 2000 anni di Storia alle spalle, la dimestichezza con la pedofilia e il carisma divino della cui esclusiva fa una bandiera, accetta il discorso per gli enormi vantaggi in termini materiali e di potere che gliene vengono (ma Gesù Cristo questo voleva? Mi si dirà:”ma Gesù Cristo non si intendeva di politica, tant’è che disse date a Cesare quel che è di Cesare”. Allora che posso fare? Qua siamo a livelli altissimi, addirittura al di sopra di Dio! Posso solo dire: “mi arrendo”).

A questo punto il cerchio si va chiudendo e il suggello è rimesso proprio a Bossi. Il Vaticano e la Lega vanno a braccetto una meraviglia: la sciura delle valli bergamasche, valtellinesi, ecc. il vecchio che regge l’anima con i denti, dell’enorme interland milanese, del lodigiano e così via, gente tutta parrocchia e razzismo è la classica base elettorale leghista.

Messa così, a meno di qualche evento davvero gigantesco e traumatico, questi terranno ben salde in mano le redini del potere per i prossimi 50 anni. Il Paese si impoverirà, nessun progresso ci sarà nella scienza, nelle arti, nella letteratura e cultura in genere, i nostri giovani non ammanicati né disposti a vendersi, prima o poi si renderanno conto che dovranno andare a lavorare all’estero, ma ci saranno pure fortissime eccezioni che, messe una dietro avranno una consistenza numerica non indifferente e quindi rappresenteranno, bene o male, un’area di benessere, sia pure sui generis: tutti i parenti, amici, conoscenti e colleghi degli alti prelati e, in buona parte, anche a scendere, si sistemeranno, e così parenti, amici ecc. dei dirigenti leghisti, i berlusconiani, poi e tutta la TV e cinema spazzatura andranno alle stelle, escort di varia estrazione ed età, fiancheggiatori delle Forze di Comando sopra menzionate (Mediaset/PdL, Soglio Pontificio, Lega Nord), esponenti della criminalità organizzata riciclati o in via di riciclaggio, i loro parenti, amici, complici, accoliti, sostenitori avranno ricchezze e potere.
MORALE tre strade: 1 –andare via dall’Italia subito; 2 – diventare subito amico o simpatizzante di qualche figuro di cui sopra, o almeno di qualche suo parente o amico; 3 – lottare, cercare di fare in modo che qualcosa accada, che il cerchio non si chiuda.

Come consigliare quale? Credo che non ci si possa addottorare; ognuno seguirà la propria coscienza.
Questa è la verità.

PAROLE D’ORDINE: lobotomizzare e distruggere.

La Giustizia Italiana ha 1000 problemi, è una Giustizia pazza, quale è la ricetta del Governo Berlusconi?
LOBOTOMIZZIAMOLA, come si faceva, appunto con i pazzi negli anni bui. Dopo di che la Magistratura potrà forse, tutt’al più acchiappare qualche ladro di polli imbranato e sfigato quale miglior risultato raggiungibile.

La Scuola Pubblica Italiana ha 1000 problemi, funziona malissimo, quale è la ricetta del Governo Berlusconi?
DISTRUGGIAMOLA, così andrà tutto a favore delle scuole private.

Questa soluzione giova soprattutto al Vaticano che vedrà fiorire le scuole di monache e preti. Ma la lobotomizzazione della Giustizia a chi gioverà? A Berlusconi, ovvio.

Ma quale forza imponente e indiscussa potrà mai accettare e avallare questo? Sempre il Vaticano, direi, è un do ut des. Per avere in cambio il dominio nell’ambito scolastico, il Vaticano accetta il degrado della Giustizia in Italia.
Il gioco vale la candela e poi, come si sa, le vie del Signore sono infinite.

MORALE (oltre che un Ministro dei Beni Culturali, più che altro, addetto ai crolli del patrimonio artistico e storico nazionale, un Ministro delle pari opportunità il cui compito è frustrare l’emancipazione femminile e l’evoluzione della famiglia, un Ministro della Difesa – ma ditegli “Guerra” - che manda a morire come mosche i nostri soldati in giro, o meglio erranti, per il Mondo, un Ministro degli Esteri che conta quanto il 2 di picche, un Ministro dell’Economia che sorride di fronte all’impietosa e disastrosa relazione del Governatore della Banca d’Italia, non del barbiere all’angolo – ma non è stupido, al contrario è molto furbo, lui è il Ministro di Berlusconi, non dell’Italia -ecc. ecc.) abbiamo un Ministro della Giustizia il cui compito è rincoglionire la Giustizia e un Ministro dell’Istruzione il cui compito è uccidere l’Istruzione.

E, si badi bene, tutto questo nell’indifferenza e connivenza generale, in primis della c.d. OPPOSIZIONE. Tutti ipnotizzati (o forse anche loro lobotomizzati?) dalle capacità penetrative del Clero.

Non c’è che dire questo è proprio il BEL PAESE.

domenica 27 febbraio 2011

ANALISI LOGICA

Il nostro Premier non perde un colpo: Chiude sulla scuola pubblica ed apre su quella privata (v. scuole religiose); chiude alle coppie gay e alle adozioni dei single (in nome della famiglia tradizionale e parrocchiana).
In sostanza stringe fortemente il cordone autoritario aggrappandosi, con le unghie e con i denti, alla Chiesa.

Questa situazione ha un lato positivo e un lato negativo; il lato positivo è che palesemente è messo in ginocchio dalla corruzione e dai bunga bunga (sì lui ci scherza, ma è umanamente comprensibile perché cerca di esorcizzare il fenomeno, come quando affermò apertis verbis che il caimano era lui, o come fa Gheddafi quando invita i rivoltosi a tornare in pace alle proprie case e andarsene a ballare). E’ in tal modo sottolineato e balza all’evidenza che è alla mossa della disperazione, per cui, in teoria presto dovrebbe sbriciolarsi come un colosso di sabbia.
Il lato negativo è che operando in tal modo, a questo punto tutto è rimesso, anzi ha tutto rimesso nelle mani del potere temporale dei preti, che è molto, ma molto più coriaceo e duro da scalzare di un qualunque cavalier Berluska.
Conclusione: l’Italia è ormai ufficialmente governata dal Vaticano, conseguenze? Inutile dire… basta immaginare…

Una sola annotazione per tutte: la relazione drammatica del Governatore della Banca d’Italia, non di un scafesso qualunque, Mario Draghi (nominato allorché era in carica il Governo Berlusconi), che delinea un quadro disastroso dell’economia italiana (Italia ferma da 15 anni, crescita prossima allo zero, domanda interna debolissima, nessun passo avanti nello sviluppo industriale e nella ricerca, disoccupazione giovanile prossima al 30%, per cui un’intera generazione di giovani sarà sorpassata nel cammino della Storia, ecc.) che dovrebbe riempire i giornali con titoloni da intera pagina, fare scandalo ed essere argomento martellante in TV per mesi, fino all’uscita dalla evidente recessione, passa sostanzialmente inosservata, è una via di mezzo tra la fuffa e l’aria fritta.

Perché? Come si spiega questo? Beh c’è da dire che ben si concilia con la filosofia della Chiesa terrena, la Chiesa che non ha mai rinunziato ad esercitare un potere nell’al di qua, prima che nell’al di là.
I vertici del Vaticano, potenzialmente padroni del Mondo, ma, per quanto ci riguarda, ormai concretamente padroni dell’Italia, non vogliono giovani preparati e di giovamento per la società e per il futuro del Paese; questi sono appena appena tollerati, ma il fiore all’occhiello sono i giovani ignoranti e timorati di Dio, disposti a tutto per essere vicini alla mano benedicente di S. Pietro (come Berlusconi insegna, ponendosi anche come pratico esempio).

Ma… che poi tutto questo comporti miseria, degrado morale e materiale? Poco male! Non c’è forse la Provvidenza e la Carità Cristiana a mettere tutto a posto?

venerdì 11 febbraio 2011

UN MESSAGGIO DI FIDUCIA E DI SPERANZA PER IL 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA

1861 -2011

A partire dall’Unità d’Italia, soprattutto per come è stata realizzata, il nostro problema è sempre stato quello di scopiazzare, o meglio scimmiottare gli altri.

Nella seconda metà del XIX secolo abbiamo deciso, con svariati secoli di ritardo, di metterci anche noi sulla strada dei grandi Stati Centrali, come Francia, Inghilterra ecc. dimentichi della nostra raffinata e impareggiabile tradizione rinascimentale (ricordate quello che ci dicevano a scuola? Prima dell’Unità c’erano solo “staterelli”, dimenticando che da quegli staterelli erano usciti geni della scienza, dell’arte, della letteratura, della ricerca, che avevano fatto scuola all’Umanità).
Risultato:
Una dinastia monarchica insulsa ed imbelle fino al ridicolo, la cui unica cosa memorabile è stata regalare l’Alta Savoia e la Costa Azzurra alla Francia
Rovinose guerre coloniali quando il colonialismo era già al tramonto
L’emigrazione dal sud verso il nord e dall’Italia verso l’Estero
Mafia, camorra e ‘ndrangheta
Il fascismo con la perdita della libertà e della competitività internazionale
La dura sconfitta della seconda guerra mondiale con le disastrose conseguenze ben note
Lo strapotere dell’ingerenza delle gerarchie e delle logiche ecclesiastiche negli affari della società e dello Stato Italiano.

Nella seconda metà del XX secolo (evidentemente sono le seconde metà che ci stanno strette) abbiamo deciso di americanizzarci.
Risultato: Strategia della tensione, P.2, corruzione eletta a sistema, tangentopoli, consumismo alle stelle, ripudio delle nostre vestigia antiche e artistiche, crassa ignoranza eletta a modello di vita, arrivismo, incapacità critica diffusa.

Ma ora siamo nel XXI secolo e con quello che abbiamo…
Il premier più ricco e attrezzato del Mondo, un vero papy per tutti noi,
un ministro della Giustizia da urlo,
un ministro per la Pubblica Amministrazione, un Titano al confronto dei suoi omologhi
un ministro dell’Interno che mette in ombra mostri sacri quali una Scotland Yard o un F.B.I.
un ministro dell’Economia da fronte al quale si sentirebbero tremare i Fisher, i Marshall, i Keynes,
un ministro dei Beni Culturali da sballo,
un ministro della Sanità … chi è il ministro della Sanità?
Avevano cambiato e ricambiato i nomi 2 o3 volte e manco ce ne eravamo accorti, ma facciamo conto… la Scuola è malata da sempre, tuttavia c’è chi continuamente le tasta il polso, ciò vuol dire… parlando di Sanità…. che qualcosa c’entra e fa,

un ministro degli Esteri di fronte al quale si inchinano gli Obama e i Cameron (per favore qualcuno può dire a Frattini, dovrebbe essere lì in portineria al Ministero, che Mubarak se ne è andato? Grazie. – Come… “chi è Mubarak?” Rubycina… diglielo tu.),

ministri, onorevoli e consiglieri del calibro di Mara, Stefania, Mariastella, Nicole, Daniela, e chi più ne ha più ne metta, che sfidano i Potenti del Mondo,

il Babbo Natale più generoso e disinteressato del Mondo che regala case anche a chi non lo sa,
l’intelligence più intelligent del Mondo che, sapendo che Mubarak aveva sempre desiderato avere una nipotina, gliela ha confezionata e fornita su un piatto d’argento, facendoci acquistare prestigio ai suoi occhi e agli occhi del Mondo, anche per questo quasi piangeva quando l’hanno sfiduciato,
pensatori di fronte ai quali impallidiscono (a volte svengono) i maestri e le scuole dei grandi filosofi – inutile menzionarli sono tutti noti sotto l’egida del C.E.S. (Cogito Ergo Sum), il C.C. (Country Club) fondato da Cicchitto,

araldi di… qualcosa ,non so che cosa, ma certo conta… come Branker 2 nomination (ministro più inutile, ministro di durata più corta), l’uomo degli Sgarbi, quello dei vaffa…, la femme dell’intelligencija, non mancano i comici che fanno i politici e, per non farci mancare proprio nulla, i politici che fanno i comici, altri eroici, il prode Umberto e il suo fido scudiero Trota, il nostro Gandhi casereccio, come… e qui mi viene da piangere e quasi mi genufletto gridando “al miracolo! Al miracolo!”… el Ceppalun fiero rappresentante della nostra Patria in Europa,
le escort più sexy d’Europa,
le feste più hard d’Europa,
un Governo sobrio e “del fare” che tutto il Mondo ci invidia; e un’opposizione bestiale. Veri mastini, ma che dico… tigri, leoni, pantere, leopardi quali i Rutelli, i Bersani, D’Alema, Di Pietro, Casini, Veltroni, e, anche qui, chi più ne ha più metta; organizzati, agguerriti, a tratti spietati. Da brivido,

un’economia pubblica superabbottonata, quasi ermetica; i cordoni della borsa coriacei,
una crescita economica di fronte alla quale non esitiamo a disturbare, e non potremmo fare altrimenti, i numeri irrazionali,

la magistratura, tra le più rapide ed efficienti del Mondo (siamo più o meno a metà della seconda metà di 200 Paesi messi in fila… non è poco),

l’informazione tra le più libere e qualificate del Mondo (qui vivaddio siamo nella prima metà, immediatamente dopo il Ghana),

la disoccupazione, tra le più alte d’Europa, ma anche tra le più fronteggiate, ogni tanto qua e là qualcuno se lo pigliano e tutti traggono un sospiro di sollievo (soprattutto i familiari),

il debito pubblico più elevato d’Europa, ma anche tra i più controllati (di quando in quando tastano il polso anche a questo),

l’evasione fiscale e la criminalità organizzata tra le più potenti e diffuse del Mondo, ma anche più studiate e, in un certo senso, osteggiate,

il degrado ambientale, archeologico e culturale, la deturpazione e cementificazione del territorio nazionale tra le più imponenti del Mondo, ma qui il gioco vale la candela perché, probabilmente, siamo nel Guinness dei primati, e scusate se è poco,

e che altro? Beh certo, gli intrallazzati più machiavellici d’Europa, forse del Mondo, nella Ia come nella IIa Repubblica (Andreotti docet). Quale è il messaggio che viene fuori, ad es. dal dibattito su La7 dopo il film “Il Divo” ? In Italia passa chi è intrallazzato, non chi è bravo (a questo noi stessi non sfuggiamo), ma attenzione! Per avventura può essere anche bravo, e poi è pur sempre un modo di … passare,

e poi… e poi… il formaggio più buono, le auto più veloci, la moda più “in”, il vino migliore, la scuola di sci più qualificata del Mondo, questo non toglietecelo… anche se le avvisaglie non mancano.

Con tutto questo, possiamo dire di avere, alla fine, imparato qualcosa dai nostri errori e dai nostri guai del passato.

E così avremo anche noi un futuro. Quale? Chi sa, la seconda metà del XXI secolo è dietro l’angolo, ma nessuno, mai e poi mai, ce lo potrà togliere.

martedì 25 gennaio 2011

GHE PENSI MI

Il problema non sono le puttane, i bunga bunga ecc., il problema è di fondo, ed è impressionante come viene ampiamente ignorato o si finge di ignorarlo.

Il problema è che il sistema politico degli Stati moderni, che si è affermato nei secoli, a partire dall’Antica Grecia, passando per la Rivoluzione Francese, i Grandi Conflitti del XX Secolo, gli Esperimenti, insopprimibili canali dell’evoluzione (lo stesso Comunismo è stato un esperimento fallito nelle condizioni in atto, ma pur sempre rivolto al bene, non certo al male, dell’Umanità), almeno per quanto riguarda la c.d. Area Occidentale, allargata a tutti i Paesi che con essa si identificano o si rapportano come modello, è la DEMOCRAZIA.
Un sistema complesso, delicato, articolato in mille sottigliezze, dove c’è un bilanciamento tra vari poteri, interessi, prospettive per il futuro, dove il governo e l’opposizione contribuiscono in egual misura alla conduzione e alla crescita sociale, economica, culturale, il primo stando a sentire le critiche le osservazioni ecc., l’altra cercando il pelo nell’uovo nell’attività di governo, dove c’è una costante compensazione tra miglioramenti produttivi, industriali, commerciali, ricchezze economiche anche stratosferiche, possibilità di decidere anche del futuro degli altri e la situazione di quelli che nei film comici che abbondano oggi su come è combinata l’Italia, vengono definiti i poveracci, i morti di fame, quelli che non ce la fanno a sbarcare il lunario, come vogliamo dire, il sottoproletariato, i nomadi, gli sbarcati dei “viaggi della speranza”, attraverso leggi, utili interventi, stanziamenti, studi e quant’altro; e l’alternanza tra varie Forze Politiche al potere determina il susseguirsi di utili periodi di espansione e di conservazione di quanto acquisito.

Perché tutto questo? Perché si è constatato che così, e solo così, migliora la qualità della vita, migliora l’economia e la civiltà di un Paese, migliorano le aspettative di tutti e ci si allontana sempre di più dai tempi bui del passato, dal Medio Evo, dal dilagare di guerre e pestilenze dei secoli bui post rinascimentali.

Ora, rispetto a tutto questo, quale è il problema del berlusconismo?

L’On. Berlusconi, di fronte ai problemi, alle scelte, agli investimenti, alle iniziative, alle riforme, dice GHE PENSI MI. E io penso che sia in buona fede quando lo dice. Lui ritiene, cioè, di essere il Deus ex machina per qualsiasi soluzione.
In altri termini, a tutto quanto sopra prospettato non crede, non gradisce il richiamo alla democrazia.
Lui vuole per sé il potere assoluto, appoggiato da alcuni del suo partito (bisogna togliere gli opportunisti, gli utili idioti, i voltagabbana, i prezzolati, gli implicati in impicci vari, gli imputati, i giocherelloni, diciamo così che pensano più che altro a divertirsi e così via),e alcuni alleati, tra mille distinguo, si pensi all’assolutismo semplicistico e grezzo di un Bossi, che pensa di trovare illusorie scorciatoie per l’agognato federalismo che gli consentirebbe, a suo modo di vedere, di passare, bene o male, alla Storia, il che e non è poco (d’altronde anche qui bisogna escludere gli idealisti che pensano ad altro, federalismo incluso, gli ottusi, i condizionati da un malinteso senso della lealtà, laddove in Politica, Machiavelli docet, valgono solo il bene pubblico e il progresso, ecc.).

Una situazione, così identificata, per forza di cose, assolutamente minoritaria e al di fuori della Storia, fortunatamente, a parte la generica maggioranza in corso.
Questo è il vero problema per cui l’Italia è malata oggi, non ci sono altri problemi.

Guardiamoci intorno, dove è oggi radicato il potere assoluto? Solo nelle dittature nord africane e di alcuni Paesi dell’Estremo Oriente, possiamo dire, lasciando perdere gli Stati tribali e Sultanati Arabi vari.

C’è poi il potere centrale della Chiesa, nelle mani del Papa (una volta Papa-Re); ma lì siamo in presenza di un Massimo Sacerdote (Pontefice Massimo appunto) di una Religione che non ha (o non dovrebbe avere) alcuna ingerenza riconducibile all’anacronistico potere temporale del Papa. Personalmente, mi considero un buon cristiano nel senso che credo nell’esistenza di Dio e nell’onnipotenza e misericordia divina, attenendomi ai canoni della mia Religione per la tradizione, la affermata ritualità socio/culturale, il richiamo spirituale, per cui se prego Gesù Cristo lo faccio in senso escatologico e specificamente a Lui, al di fuori di me, mi rivolgo con tutta l’anima; peraltro non condivido l‘apparato burocratico-affaristico, la politica, l’intolleranza, l’esercizio imperioso del potere e l’accentramento nella figura del Papa. Forse sono un eretico ma non credo che andrò all’Inferno, così come non credo che qualcuno andrà all’Inferno, innanzitutto chi ha una solida legge morale ancorché non creda in Dio.

Ma tutto questo ci porta fuori tema. Ciò che qui conta è che, in ogni caso, il contesto è assolutamente diverso e non è in alcun modo raffrontabile. Il sig. Berlusconi sarà pure papy, ma non è certo Papa, tuttavia forse ne è convinto.

Quando domanda retoricamente ai suoi seguaci “è mai possibile che il Capo del Governo debba essere intercettato, inquisito … ecc…?” raccogliendo (pochi) applausi, non si rende conto che la risposta corretta è “certo! In democrazia anche un Presidente può essere indagato… ecc…” (il Presidente americano Nixon e il caso Watergate ce li siamo dimenticati? Tanto per dire) perché effettivamente si ritiene e si autoproclama legibus solutus.

Così come non si rende conto che, semmai, la domanda (da rivolgere a lui) sarebbe un’altra: “ma lei crede davvero che se i magistrati fossero così potenti e, per giunta, in combutta con finiani, sinistra, comunisti ecc., lei non sarebbe già arrostito da un pezzo? O vuol farci credere che è talmente puro come un giglio che neanche i feroci e assatanati (nonché a ‘sto punto, antitaliani) magistrati riescono ad abbatterla?”

Qui ci vuole un po’ di pazienza, prima o poi ci vuole qualcuno che lo aiuti a rendersi conto.

giovedì 20 gennaio 2011

150° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA - PROPOSTA ECCENTRICA E SEMISERIA DI UN EVENTO CELEBRATIVO

Mi trovai casualmente a Parigi, con la mia famiglia, il 14 luglio 1989.
Suscitava davvero grande emozione vedere le strade gremite di gente in festa; si aveva quasi la sensazione di un corpo unico, ma potremmo anche togliere il quasi. Vero o apparente che fosse, qui il discorso non è di cronaca, ma di considerazioni astratte di riferimento, quello spettacolo induceva ad immaginare un popolo assolutamente unito e orgoglioso, come se non esistessero classi, partiti, appartenenze religiose e territoriali.
Tutti uniti per quell’irrinunziabile minimo comune denominatore della salvaguardia del benessere pubblico e del prestigio, della proiezione verso il futuro del loro Paese, con la forza trainante e rassicurante del passato. Persino l’estrema destra era affratellata da questo spirito, alle altre espressioni socioculturali, non esclusa la sinistra più battagliera; persino i Maghrebini si sentivano e professavano francesi al 100%.
Eppure divisioni politiche, etniche, religiose, anche lì, non mancano, c’è una sinistra radicale, come una destra, c’è integralismo religioso ed etnico, c’è un midi anche in Francia.

Ora, ritornando dalle nostre parti, faccio enorme fatica ad immaginarmi qualcosa di simile anche qui.
L’odio di classe (ricchi e poveri; oltre all’area snob della nobiltà o pseudo-tale, un po’ di qua un po’ di là, ma prevalentemente… di là) ce lo portiamo appresso come il dna; c’è una inconciliabile divisione tra Nord e Sud; un razzismo latente, ma poi neanche tanto, serpeggia nell’animo di tutti, non solo verso altre etnie e altri popoli, ma anche, reciprocamente, tra settentrionali (da Roma in su) e meridionali (in giù – la città di Roma poi è strapazzata da un parte e dall’altra, ma va affermandosi la collocazione-lega al Sud); la divisione religiosa, sostanzialmente incentrata su Cattolici da una parte e Non Cattolici (dove c’è di tutto, inutile specificare) è manichea e ineluttabile; sul fronte politico la contrapposizione Destra/ Sinistra, di remoto retaggio, ma accentuatasi a dismisura col sistema maggioritario è di impronta sostanzialmente estremista e caratterizzata fondamentalmente da odio reciproco.
Immaginiamoci un settentrionale ricco, di destra e cattolico da una parte e un meridionale povero, di sinistra e ateo da un’altra parte, in una discussione sulle rispettive ricette per il governo dell’Italia. Prima o poi si azzufferebbero, come avviene tra esagitati tifosi di calcio (ma anche tra esponenti politici, le cui uscite in TV sono, a volte, surreali); e in mezzo ci sono molteplici variazioni e gradazioni, ma tutte in senso antagonista e intollerante.

Questa è l’Italia, di oggi per moltissime ragioni che si omette qui di esaminare, essendo diverso lo scopo del presente elaborato. Certo fa male al cuore vedere i campi sportivi del resto d’Europa, pur con notevoli e pericolosi eccessi anche lì (evidentemente fronteggiati e tenuti sotto controllo ed osservazione in modo abbastanza efficace), senza gabbie, recinti ecc., con i giocatori quasi a contatto con il pubblico, mentre qui ogni fine settimana è una guerra.

Ora in tale situazione ci accingiamo ad intraprendere iniziative varie, anzi la macchina celebrativa già si muove, per il 150mo anniversario dell’Unità d’Italia, evento non dissimile dall’esempio francese di cui sopra.
Che cosa c’è da immaginare?
In tutte le sedi, televisive, di piazza, di palazzo, nella migliore delle ipotesi, sorrisi melensi e chiacchiere ipocrite tra berlusconiani (dove poi si distinguono e si contrappongono quelli che vogliono i voti per Berlusconi, quelli che vogliono da quest’ultimo soldi, posti, favori, o a loro volta, appoggi politici, artistici, professionali, semmai uno spicchietto o uno spicchione di potere, quelli che strumentalizzano Berlusconi ad altri fini – v. Lega per il federalismo, quelli che, più o meno sotto sotto, preparano il terreno per l’immancabile dopo…, ecc.) e antiberlusconiani (dove pure c’è di tutto in lotta tra tutti: centro, sinistra anche estrema, finiani, democratici in eterna contesa per trovare una leadership, anarchici, qualunquisti e così via); tra cattolici (con varie categorie di antiaboristi, antidivorzisti, antipreservativo, antiricerche varie, antieducazione sessuale, antifamiglie di fatto, antiomosessuali, antimusulmani, anti-altre religioni ecc) e non cattolici (ma italiani? Nonché extracomunitari? Atei? Per caso gay? Appartenenti ad altre religioni tra di loro altrettanto incompatibili?); tra “appartenenti alle classi più abbienti (ma anche qui un ricco ed affermato dirigente o professionista ecc. è un poveraccio al confronto di un Berlusconi, un Tronchetti Provera, una Marcegaglia ecc.)” e c.d. “lavoratori” (dove non manca di farsi viva la solita guerra tra poveri, per cui gli operai si guardano in cagnesco con gli impiegati, e, tra questi, c’è acredine tra i pubblici e i privati); sulla contrapposizione Nord/ Sud (accentuata dal dilagare della Lega) inutile spendere altre parole, basti qui far mente locale ad un mixage tra i vari contrasti sopra menzionati, con in più la solfa Nord/ Sud che vale a rimettere in discussione anche gli equilibri già raggiunti in altre collocazioni. Basti pensare a quante se ne dicono o, in teoria, potrebbero dirsene un cattolico (antiaborista, anti…, anti…, anti ecc.) di Pordenone e un cattolico (parimenti anti…, anti, anti…) di Canicattì, o due berlusconiani (o anti), ma uno di Treviso, e un altro di Catanzaro.

A questo punto vado momentaneamente fuori tema per ricordare come, a partire da Carlo Marx in poi, tutti gli intellettuali, i politici di ogni tendenza, le persone di buon senso e di buona volontà, hanno sempre considerato che le contraddizioni nella società e nell’individuo, devo esplodere per progredire (basta cercare su Google la frase “far esplodere le contraddizioni” per rendersene conto).
In altri termini, se vuoi raggiungere un obiettivo non devi disdegnare, in presenza di condizioni che lo richiedano, di agire in modo addirittura opposto all’obiettivo stesso (la cd. terapia d’urto, o, come nelle vaccinazioni, la somministrazione calibrata e ponderata del morbo stesso che si vuole combattere).
Dobbiamo allora chiederci, stando così le cose, se non sia il caso di cambiare strategia.
Il mio vuole essere un tono provocatorio, eccentrico e semiserio, va da sé, però non lo dico neanche come qualcosa di cui ridere. Vorrei che si riflettesse un po’ su queste cose, nient’altro.
In sostanza, dico io, vogliamo essere aggregati come non mai, compatti come i Francesi? Perché non provare, allora, a disgregare tutto?
Perché non celebrare, su questo abbrivio, il 150° anniversario dell’Unità d’Italia (anche) con un convegno.
Tema del convegno “LE DIVISIONI D’ITALIA”.

In tal caso io proporrei (il tono è sempre quello “provocatorio, eccentrico, semiserio, ma non troppo”) la seguente soluzione:
Divisione dell’Italia in Stati fortemente confederati tra loro, con libera circolazione ed unità di indirizzo, ad es.:
Lombardo-Veneto allargato all’ex Stato sabaudo, Liguria, Emilia-Romagna, nonché Regioni del Nord (nel contesto il Sud Tirolo potrebbe realizzare il suo sogno: fuori dall’Italia e dal bilancio dello Stato italiano – e qui magari il sogno andrebbe sfumandosi, ma non si può avere tutto). Una specie di Repubblica Subalpina, diciamo così.

Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio (compresa forse la Sardegna ed esclusa Roma capitale e satelliti, che continuerebbe ad essere la Città Eterna, la Roma dei Cesari, dei Papi e dei Popoli, e che avrebbe comunque ruolo di centralità e rappresentanza verso l’estero), le Regioni Unite dell’Italia Centrale.
Finalmente la gloriosa Repubblica Partenopea, tutte le Regioni del Sud (compresa o esclusa la Sicilia, che potrebbe avere una collocazione a sé stante, secondo la volontà dei Siciliani stessi).

Quali sarebbero i risultati? Secondo me, a parte quello psicologico di grande liberazione e gioia costruttiva, un risultato di forte unità (chi è più unito di chi non è costretto ad essere unito, ma usufruisce semplicemente di condizioni geografiche, storiche, culturali ed ambientali? Esempi a iosa qui: gli Stati Uniti d’America, la Svizzera, gli stessi Paesi Bassi), progresso e crescita industriale ed economica.
Si stempererebbero naturalmente le contrapposizioni Nord/ Sud; si svilupperebbe una benefica concorrenza in tutti i campi e segnatamente quello turistico (nel quale il nostro Paese, in men che non si dica si collocherebbe ai vertici mondiali).
La struttura coriacea, diciamo pure burocratica e istituzionale del Cattolicesimo, per cui esso si identifica come un polo, rispetto al quale ogni altra aggregazione di idee, di uomini, di tradizioni, di religioni o filosofie frutto del libero pensiero, persino di correnti o tendenze artistiche, costituisce il polo contrapposto, che deriva oggi dalla centralità del Vaticano, parallela e combaciante con la centralità dello Stato Italiano, si disperderebbe e diffonderebbe (come avviene oggi rispetto agli altri Stati) nelle varie realtà decentrate e delle relative organizzazioni e comunità clericali, e non sarebbe più occasione di frizioni, prevaricazioni, e, a volte dure o durissime lotte e contese, come sul divorzio, sull’aborto, sull’eutanasia, sull’educazione sessuale e così via.
Il popolo sarebbe sempre il popolo ad ogni latitudine; sono convinto che quel che unisce tutti i popoli del Mondo, non ha nulla a che vedere con i confini territoriali. La vanga, l’aratro, la vite da coltivare e la legna da ardere, lo scalpello e il martello, il compasso ed ogni altro attrezzo, e i loro derivati moderni, dai computer alle catene di montaggio, tutto questo unisce i popoli del Mondo, come i libri vengono letti da tutti gli intellettuali del Mondo e li uniscono e i mercati dove si vende e si compra e, come si sa, le leggi sono invariate ad ogni latitudine.
Non ci sono contrapposizioni e divisioni qui, se non quelle fisiologiche dei mestieri e delle idee.
La contrapposizione viscerale, quella che vede da una parte il popolo inteso come massa indistinta, e dall’ altra, la ricca borghesia, il c.d. nobilato bianco o nero che sia, la massoneria, il clero delle alte gerarchie, si frantumerebbe a sua volta e, in definitiva, non avrebbe ragion d’essere perché i piani di confronto sarebbero disomogenei. I contrasti verrebbero a galla, sarebbero, quindi visibili e verrebbero, conseguentemente, risolti, solo se effettivi e concreti, su situazioni specifiche, non come ora, con riferimento alle categorie di portata generale e nazionale dei “reazionari” e “rivoluzionari”, “conservatori” e “progressisti”, qualificazioni superate dalla Storia, che, finalmente, sarebbero superate anche nella nostra quotidianità e cronaca attuale; potremmo anzi essere noi, una volta tanto, modello e guida per altri popoli.
La stessa sorte, in non piccola parte collimante con quanto appena osservato sulle divisioni basate sul censo, toccherebbe alle situazioni politiche che si fronteggiano, come la Grande Destra (o Grande Centro-Destra che dir si voglia) e Grande Sinistra ( o Centro- Sinistra), semplicemente perché non esisterebbero più. Ogni Stato Confederato, fermi restando i comuni principi, interessi, intenti di crescita economica, culturale, scientifica, artistica, di benessere sociale, di tradizioni, di irrinunciabile fratellanza, per cui mai potrebbero esserci ostilità interne dirette, sarebbe governato nel modo liberamente scelto dagli elettori di appartenenza.
Il controllo del territorio sarebbe più vicino e pregnante; anche l’amministrazione della Giustizia sarebbe più rapida e vicina ai problemi degli Italiani, liberata dai ceppi della centralità e omogeneità per imposizione calata ciecamente in contesti sociali assolutamente disomogenei.
Le capacità e le peculiarità di soluzioni immediate e inventiva degli Italiani emergerebbero e si rafforzerebbero.
Le scuole, con diversificate politiche e gestioni, si misurerebbero tra di loro, che so, la scuola partenopea con quella lombarda, la fiorentina con la ligure piuttosto che con la bolognese, e così via, e non parlo solo di arti e mestieri, licei e Università, emulandosi, immancabilmente migliorerebbero e si migliorerebbero a vicenda. Verrebbero allora sì fuori le intelligenze più elevate, i cervelli che, con tutta probabilità, non fuggirebbero più all’estero, ma anzi richiamerebbero qui altri cervelli e investimenti.

In altri termini, esploderebbero le contraddizioni, come si diceva, si configurerebbe come vincente la terapia d’urto, la ponderata e graduale utilizzazione proprio del virus che si vuole combattere.



Sarebbe assolutamente orribile tutto questo? Io direi il contrario. Visto così, davvero sembrerebbe un sogno; pur dovendosi riconoscere che, come in tutte le cose, anche qui ci sono i pro e i contro, come ad esempio la sfida di responsabilità per un meccanismo politico e organizzativo complessivamente più articolato e la delicatezza della gestione della separatezza.

Ma alla fine tutto funzionerebbe come un orologio svizzero (appunto) e, alla celebrazione del 200° anniversario dell’Unità d’Italia e della liberazione (questo è importante e quasi sempre viene sottovalutato) dall’Austria, dalle dinastie di provenienza ispanica, dall’influenza dominante di Francia e Inghilterra, dall’invadenza del potere temporale della Chiesa, dall’autoritarismo e provincialismo dei Granducati, attraverso l’affermazione dell’unità nella libertà, non ci sarebbe, certamente, nulla da invidiare alle celebrazioni degli altri popoli.

sabato 1 gennaio 2011

Il bandolo della matassa

A CHE PUNTO SIAMO allo scadere del I° DECENNIO del XXI Secolo

Abbiamo il peggior debito pubblico d’Europa, una crescita praticamente inesistente, gli stipendi più bassi e le tasse più alte, con le quali paghiamo servizi tra i più scadenti dell’Unione; il sistema fiscale più complesso e macchinoso che sgretola sotto il suo peso tanto l’iniziativa imprenditoriale, quanto il potere di acquisto delle pensioni.

La spesa pubblica è importante ma improduttiva, la scuola fabbrica ignoranza e cade a pezzi, gli investimenti sulla ricerca sono a zero, così come ridotti al lumicino quelli sulle opere pubbliche, le più lente d’Europa a partire ed arrivare.
Avviare un’azienda è un azzardo, vivere nel nostro Paese è costosissimo, non si trova lavoro e i giovani invecchiano in casa guardando la televisione.

Bruciamo capitale umano, disperdiamo risorse. I settori in cui primeggiamo richiedono investimenti che non facciamo, e sembra inevitabile che tra qualche anno, anche in questi ambiti verremo risucchiati dalle classifiche. Combattiamo con la corruzione e con una giustizia interessata, lenta ed inefficiente (tranne encomiabili ma isolate e, a volte sospette, eccezioni), la politica mette in scena un conflitto tanto violento quanto inutile sul quale si regge una classe dirigente sfibrata e inconcludente, che cerca rifugio nelle nenie populiste.

Fonte:”Zona retrocessione” Rizzoli Ed. di Giovanni Floris.
Libero adattamento di blande argomentazioni (a questo punto) dove si omette di prendere in considerazione l’evasione fiscale più alta, tra i Paesi omologhi, del Mondo, i conflitti d’interesse (non solo quelli del Premier) più diffusi e devastanti, gli apparati istituzionale e burocratico veri e propri elefanti pigri e voraci, la criminalità organizzata più agguerrita e ramificata, la stampa scadente e imbavagliata, l’ingerenza del Vaticano attraverso la C.E.I. e il suo potere sociale ed economico, più invasivo in assoluto.

Ma ora siamo nel 2011