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Rumore di passi nei giardini imperiali.

E' l'ultimo libro pubblicato da Alberto Liguoro
Genere: Fantascienza

"..in un tempo indefinito e in luoghi indefiniti, in una nuova dimensione al di fuori del tempo e dello spazio, alcuni uomini e donne vivono una nuova Odissea."


martedì 16 aprile 2013

TUTTO è POLITICA. Non esiste l'ANTIPOLITICA o NON POLITICA

IL CASALEGGIOPENSIERO C’è qualche buon Samaritano che può spiegarmi che cosa significa “Il Presidente della Repubblica (o chiunque altro) non deve venire dalla Politica”? C’è qualcosa o qualcuno che può “non venire dalla politica” quando TUTTO è POLITICA, come è ormai assodato, grazie alla Storia e ai Grandi Maestri? Anche parlare come Casaleggio e Grillo è una “scelta politica”. L’atteggiamento da avere nei confronti degli immigrati clandestini o non clandestini, in che modo può essere “politico” o “non politico”? E altrettanto dicasi per il ritiro o meno dei soldati italiani dall’Afghanistan; altrettanto per quanto riguarda la scuola, la cultura, gli spettacoli, la fine delle discriminazioni nei confronti degli omosessuali, gli esperimenti scientifici (ricordate il braccio di ferro sulle cellule staminali, la fecondazione assistita ecc.?). L’aborto, il divorzio, sono tematiche “extrapolitiche”? E le problematiche delle violenze, soprattutto alle donne, la pedofilia, il degrado urbano e suburbano, la disoccupazione, ecc.? Che facciamo? Ci facciamo un balletto sopra? Infiliamo il tutto nei videogiochi? Non sarebbero, forse, anche queste, scelte politiche? E i problemi della Giustizia, della qualità dell’Informazione e dell’Istruzione, della salute, dell’inquinamento, dell’incidenza fiscale, dell’economia, del coordinamento dell’economia italiana con quella europea, dei trattati internazionali, non sono problemi della Politica? Sono forse problemi idraulici o da torneo di burraco? E anche se la vedete così è, certo, un problema politico; anzi… un gran bel problema politico. La storia, il ricordo del passato, sono fondamentali per costruire il futuro. Lo si può riconoscere e dare per scontato questo ( sarete pure “antipolitici”, ma non credo siate “anti conoscenza e consapevolezza”, “anti diffusione culturale”, ecc.); o vogliamo seguire le orme di Ignazio che, a proposito del giorno della memoria della shoah, dice “ e basta co’ ‘ste menate! Dobbiamo metterci una pietra sopra”. E guarda tu se non è politica questa! Cattiva dal mio punto di vista, ma pur sempre “politica”; così come ci sono altri esempi di “buona politica”. Se tutto è politica… Ricordiamo i grandi dello spettacolo (e non solo) Totò, De Filippo, Troisi, ma anche Chaplin; e che dire del grande regista americano Michael Moore? Ed altri ancora; anche gli artisti, critici o altri soggetti in contrapposizione a quelli, perché sono in tale posizione se non per motivi politici? La poesia non è da meno. Potrebbero dircelo Neruda costretto all’esilio; Sciascia, Guttuso, rifiutarono, forse, la politica? E lord Byron fu più poeta o più politico? Dario Fo, Benigni, Gaber, il “vostro” Celentano, e lo stesso Grillo, come in genere nel cabaret, non hanno fatto della satira politica, e della critica politica, il piatto forte dei loro spettacoli? E altrettanto dicasi per quelli che li hanno osteggiati e hanno proclamato che “la politica deve rimanere fuori da film, teatro ecc.”. Non è forse questa una SCELTA POLITICA? E la censura degli spettacoli (oltre che dei media), semmai per aderire ai dettami ecclesiastici (ricordate “Nuovo Cinema Paradiso”?), non è “politica”? E far pagare o meno l’IMU alla Chiesa e, in generale, l’ingerenza di quest’ultima negli affari italiani? I rapporti con l’Estero bisogna tenerli in base ai referendum dei “navigatori su Internet”? E se si decidesse questo non sarebbe una scelta politica? Risulta che ci sia un Paese al Mondo che sia governato non in base a criteri di governo, ma di abilità nel gioco delle bocce o del cricket? Il governatorato di Schwarzenegger è ispirato forse alla circonferenza dei bicipiti? Dire che i bambini nati in Italia, da genitori stranieri, devono o non devono avere la cittadinanza italiana, che cosa è se non politica? Insomma, asserragliandoti dietro un muro, porte sprangate verso un indefinito concetto di “politica” che vuoi dire Gianroberto (insieme a Beppe)? Per caso “non ci capisco un cazzo, quindi dico NO a TUTTO, così nessuno se ne accorge, e vaffanculo”? Caspita che scelta politica questa! Promozione dell’IGNORANZA e della INCAPACITA’, temi molto cari alla Destra (Qualunquismo e Destra, del resto, sono sempre stati molto vicini). SPERO PROPRIO che NON SIA COSI’, che siamo in presenza di un fraintendimento, o di un momento un po’ “scapigliato” diciamo così, che poi troverà i giusti mezzi e le giuste leve per esprimersi in modo adeguato. La politica italiana è degradata? Giusto! Allora bisogna fare in modo di cambiarla, non sbatterla fuori della porta, e, in egual modo, perché non può che essere così, sbattere la porta in faccia a giornalisti, osservatori, società civile, lavoratori, studiosi, rimanendo chiusi in enclave; non escludendo gli altri, in tal modo, ma escludendovi voi “Grillini DOC” dall‘avere confronti, dialettica, accordi, compromessi anche, giacché è inevitabile in Democrazia, con gli altri. Pessima, nefasta scelta (a sua volta politica) questa! Come l’”Aventino” del ’24 dimostra. Se tu non ti occupi di Politica, la Politica si occupa di te. E’ un detto di radice vetero-comunista ma rimasto insuperato, e di grande attualità. A me hanno sempre insegnato che anche scegliere se farti o non farti la barba la mattina, è una scelta politica. HO semplicemente AVUTO CATTIVI MAESTRI?

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